La salute in pillole

L'unico divieto della dieta italiana: i cibi nocivi







L'unico divieto della dieta italiana: i cibi nocivi


Lungi dall’escludere dalla tavola i cibi ipocalorici (panna, burro e dolci compresi, ovviamente), la dieta italiana sconsiglia fortemente solo il consumo di quegli alimenti la cui nocività sia stata ormai dimostrata. Sotto tale aspetto, peraltro, emerge una nota che evidenzia il carattere scientifico della dieta italiana: quest’ultima è l’unica ad avere stilato un elenco dettagliato degli additivi, sollecitando il consumatore ad evitare di “mettere nel proprio carrello della spesa” prodotti che contengano sostanze come, a titolo esemplificativo, nitriti e nitrati (ampiamente utilizzati come conservanti nelle carni inscatola), coloranti di vario tipo (che abbondano spesso proprio nei cibi dedicati ai bambini!), polifosfati, gallati, glutammato di sodio e ciclamato (in proposito, attenzione a leggere attentamente l’etichetta nutrizionale dei dadi da cucina), nonché derivati dell'acido benzoico, dell'anidride solforosa e dell'acido ortofosforico. Oltre agli additivi appena visti, la scienza dell’alimentazione e, non a caso, anche la dieta italiana vietano i cibi c.d. “trans”, ossia i grassi e gli oli vegetali idrogenati, come la margarina e diversi prodotti dell’industria alimentare, soprattutto dolciaria. E’ stato scientificamente provato che tali ingredienti, figli della sofisticazione alimentare più subdola (anche perché negli spot pubblicitari vengono non di rado acclamati come i migliori sostituti di altre specie di grassi), sono in grado di apportare elevate quantità di colesterolo solo del tipo “cattivo” (“LDL”). In realtà, invece, il burro non deve essere demonizzato: esso contiene anche colesterolo HDL, quello definito “buono”, appunto perché riesce a ridurre gli effetti negativi di quello “cattivo”, che tende a ostruire le arterie.
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