Raffreddore
Cos'è il raffreddore, come si contrae e quali sono i suoi sintomi principali. Vediamo inoltre quali sono le cure farmacologiche e naturali cui è bene affidarsi.
Con l'arrivo dell'autunno e l'abbassamento delle temperature inizia anche il periodo delle malattie. Uno dei malanni più infidi che è possibile contrarre è senza dubbio il raffreddore. Questa malattia porta con sé numerosi altri problemi se non viene trattata adeguatamente. In questa guida vedremo di spiegare bene come si contrae il raffreddore, quali sono i sintomi, come si cura e quanto dura.
Prima di tutto è bene sapere che il raffreddore non è altro che un'infiammazione delle vie aeree. Ciò significa che colpisce principalmente naso, gola e trachea. Per questo può spesso essere accompagnato da tosse. Contrariamente a molte altre patologie, non esiste un vaccino che permetta di prevenirlo, né una cura specifica. Per questi motivi è anche una delle infezioni più diffuse, poiché colpisce gli adulti dalle due alle quattro volte l'anno e i ragazzi in età scolare fino a dodici volte l'anno. Esistono, però, dei comportamenti che si possono seguire per abbassare il livello di probabilità di contagio. Vediamo quindi di entrare nello specifico di tale tematica.
Cos'è il raffreddore
Il raffreddore è una malattia infettiva causata dall'infiammazione delle mucose. Non è mortale, ma è altamente contagiosa. Inoltre, se non è ben curata, può portare a contrarre altre patologie. In alcuni casi, infatti, può causare un abbassamento delle difese immunitarie tali da aprire la strada a infezioni batteriche secondarie e causare di conseguenza sinusite, faringite, polmonite, bronchite e otite.
La sua origine risale all'antichità, ma la causa è stata scoperta solo nel 1950. E' importante non confondere questa malattia con l'influenza. Quest'ultima si accompagna spesso a sintomi come febbre, mal di testa, dolori muscolari e problemi respiratori. Al contrario, il raffreddore non causa mai sintomi di questo tipo.
Come si contrae il raffreddore
Sono in molti a credere che il raffreddore si possa contrarre solo attraverso una prolungata esposizione al freddo o comunque ad eventi atmosferici. In realtà questo non è vero. Non è infatti il freddo a causare il raffreddore, ma sono i virus presenti nell'aria a farlo. E' vero però che molti di questi si presentano più spesso durante le stagioni fredde. Ne esistono altri, però, che si trasmettono anche in primavera.
Ciò che si sa è che nella maggior parte dei pazienti affetti dalla malattia è contagiato attraverso il rhinovirus. Si tratta di un virus che penetra nelle mucose nasali e si riproduce al loro interno. Ne esistono oltre novanta sierotipi diversi e possono resistere per circa tre ore nell'ambiente esterno. Per questi motivi, le probabilità di infezione sono direttamente proporzionali al tempo di esposizione agli agenti contaminanti.
Tra le cause del raffreddore può esserci anche lo stress. E' meglio spiegare bene questa parte. Lo stress di per sé non può causare il raffreddore, come del resto non lo causa il freddo. Può però portare ad un abbassamento delle difese immunitarie. A tale riguardo è bene ricordare una ricerca effettuata dall'università di Maastricht. Questa ha rivelato come l'eccessiva tensione in ufficio aumenta fino al 20% la possibilità di ammalarsi di raffreddore.
Quali sono i sintomi del raffreddore?
I primi sintomi che avverte una persona affetta da raffreddore sono infreddolimento e frequenti starnuti. In questa fase le secrezioni nasali sono inizialmente acquose. E' così che si ha il classico naso che cola. Questo stato di salute porta inizialmente ad un peggioramento dello stile di vita. Infatti si sente sempre il bisogno di soffiarsi il naso, non si riesce a dormire, la voce si fa più roca, si può avere mal di testa, gli occhi diventano lucidi e si perde anche il gusto, poiché in bocca si avverte un sapore sgradevole. Tutto ciò rende difficile concentrarsi sulle attività giornaliere.
Dopo due-tre giorni si iniziano ad avere i primi miglioramenti. Le secrezioni passano da acquose a purulenti, il respiro migliora e la tosse tende a sparire del tutto o comunque a migliorare. Il raffreddore dura in media dai cinque ai dieci giorni. Se entro questo lasso di tempo non si assiste ad un miglioramento, o comunque la malattia supera le due settimane, potrebbe non trattarsi di un semplice raffreddore. In questi casi è bene consultare il medico. In generale, se si accusa questa patologia per più di cinque volte l'anno è bene fare una visita. I sintomi del raffreddore, infatti, potrebbero essere scambiati per qualcos'altro, come, ad esempio, un'allergia.
Come prevenire il raffreddore
Esistono dei vaccini che possono aiutare a prevenire l'insorgere del raffreddore? La risposta è no. Sono troppi i virus che possono causare questa malattia per poter creare una medicina ad hoc. Ci sono però alcuni comportamenti che si possono seguire per cercare di limitare il problema.
Il metodo più semplice è quello di lavarsi spesso le mani con soluzioni disinfettanti dopo aver avuto contatti con una persona ammalata, ma non solo in quel caso. E' bene seguire questa procedura anche dopo essersi soffiati il naso. E' inoltre consigliabile non toccarsi occhi o faccia dopo essere entrati in contatto con oggetti toccati a loro volte da persone con il raffreddore, non stringere la mano alle sopracitate persone ed evitare luoghi chiusi dove è presente o è stato presente qualche malato. Come abbiamo già affermato, infatti, i rinovirus sono in grado di sopravvivere circa tre ore sulla pelle o sulla superficie di oggetti contaminati. Quindi è consigliabile cercare di evitare le sopracitate zone.
E' bene poi, consumare molta frutta e verdura che contengano vitamine adatte a rinforzare il proprio sistema immunitario. E' consigliabile anche prendere degli integratori vitaminici, in particolare quelli con la vitamina C.
In generale, è bene condurre una vita sana ed evitare lo stress. Abbiamo infatti detto che quest'ultimo abbassa le difese immunitarie. Quindi, fare attività fisica, dormire bene e condurre una vita facendo le cose che si ama, per quanto possa sembrare un consiglio stupido, ha enormi effetti positivi sullo stato di salute delle persone.
Come curare il raffreddore
Non esiste una cura specifica per il raffreddore. Nella sua forma più lieve, così come compare, scompare da solo senza l'ausilio dei farmaci. Tuttavia esistono rimedi per alleviarne i sintomi. Il più comune è l'utilizzo di spray o gocce per il naso a base di vasocostrittori. Si pensi ad esempio al vix sinex. Il suo scopo è quello di ridurre l'afflusso di sangue e alleviare l'infiammazione. L'uso di questi farmaci non è consigliabile se si soffre di pressione alta, diabete o ipertiroidismo. Anche la normale caramella per la gola (tipo Benagol) può fungere da medicina. Infatti è in grado di dare sollievo nel caso di bruciore di gola ed evitare la proliferazione del virus nella mucosa orale. Nel caso in cui, invece, la malattia persistesse nonostante il loro uso, è consigliabile usare degli antinfiammatori.
Un errore comune che si commette è quello di usare antibiotici o antistaminici per risolvere questo problema di salute. In realtà questi ultimi sono consigliabili per malattie batteriche mentre, quella che stiamo trattando è causata da virus. Ciò significa che questo genere di farmaci non ha alcun effetto e non porta a guarire. E' particolarmente sconsigliato usare antibiotici in caso di bambini raffreddati. E'stato infatti dimostrato che, oltre a non produrre alcun effetto benefico, possono avere anche delle controindicazioni.
A questi rimedi si possono aggiungere quelli che comunemente vengono chiamati “della nonna”. Infatti, non è sbagliato assumere brodo di pollo quando si è raffreddati. Il calore unito agli aminoacidi e al sale presenti nel brodo può realmente aiutare a combattere l'infezione. Allo stesso modo, anche il latte con il miele o il succo di limone con vino bianco vengono considerati rimedi efficaci nel caso di semplice raffreddore. Per quanto a molti queste pratiche possano apparire inutili, va ricordato che non esistono basi scientifiche per poterne negare l'efficacia. Quindi, ad oggi, restano validi.
Come lenire gli effetti del raffreddore
Vediamo ora come comportarsi nel caso si fosse soggetto ad un attacco di raffreddore. La prima cosa da fare è concedersi del riposo mettendosi sotto le coperte e cercando di dormire un po'. Molto spesso, infatti, il raffreddore può essere un sintomo di stanchezza o di stress. In secondo luogo è consigliabile assumere molti liquidi per mantenere una giusta idratazione del corpo. Non solo acqua, ma anche thè, succhi di frutta o spremute. Il motivo è presto spiegato: quando siamo raffreddati sudiamo di più e perdiamo più liquidi. In terzo luogo è meglio evitare il fumo di sigaretta. Questo consiglio sembra banale, ma quasi nessuno lo segue. E' bene sapere che la sigaretta indebolisce le difese immunitarie e potrebbero portare anche ad una complicazione della salute del malato. Infine, è bene soffiarsi spesso il naso per evitare il ristagno prolungato delle secrezioni nel naso e nella faringe.
Si può chiedere la malattia al lavoro per il raffreddore?
Prima di lasciarci permettimi di rispondere ad un quesito che potrebbe interessare molti lavoratori. Chi soffre di raffreddore può assentarsi dal lavoro per malattia? Diciamo subito che, per poter essere riconosciuta la malattia, il medico curante deve asserire che il raffreddore causa uno stato di incapacità lavorativa. In questo caso è il dottore a stabilire per quanto tempo il paziente può assentarsi.
Può anche avvenire che il lavoratore soffra di rinite cronica. In questa circostanza ci si può assentare se ci si deve sottoporre ad un trattamento in regime di day hospital o comunque se la cura si rivela incompatibile con l'orario di lavoro.
In linea generale, secondo l'Inps in tutti i casi sopra menzionati si può chiedere la malattia, indipendentemente dalla patologia da cui si è affetti.
Ora hai un quadro chiaro di come si contrae il raffreddore e come si cura. L'augurio è che tu debba usare i rimedi qui descritti il meno possibile.
Davide Luciani