Priapismo
di Nicolina Leone - Il priapismo maschile è una patologia che causa parecchi disturbi, ( non ultimo uno di origine emotiva, l’imbarazzo ) nei soggetti colpiti, infatti, a differenza della disfunzione erettile, di cui è l’esatto contrario, è uno stato fisico che non si può nascondere!
Immaginate, un’erezione non controllabile che si protrae per più di 4/5 ore, che nasce indipendentemente dal desiderio sessuale e non si calma neppure dopo il compimento dell’atto e il raggiungimento dell’orgasmo, quale risvolto può avere sul paziente.
Per quanto qualche “maschietto” possa trovare la cosa avvincente, è giusto informarvi che oltre ad essere doloroso, il priapismo è una malattia che spesso porta in sala operatoria.
Ci sono due forme principali di priapismo.
Ischemico: a basso flusso sanguigno in quanto provocato dal flusso venoso.
Non Ischemico: ad alto flusso arterioso, perché conseguente, appunto, al flusso arterioso.
Una terza forma “idiopatica” o “dolorosa essenziale” è dovuta solo ed esclusivamente a fattori di origine psicologica.
In seguito alla classificazione delle due forme principali si considera poi nello specifico il meccanismo scatenante che origina le sotto categorie:
Il priapismo meccanico deriva da fattori:
Ematologici ( sferocitosi congenita, trombocitemia essenziale, poliglobulia primitiva, leucocitosi e drepanocitosi)
Traumatiche ( danni al perineo e a penieni )
Neoplastiche ( tumore del pene, problemi alla prostata. Alla vescica e ai testicoli, tumore renale o a carico dell’apparato gastroenterico )
Vascolari ( tromboflebiti, ipercoagulabilità )
Il priapismo neurogeno è di natura:
Centrale ( traumi cranici, tumori celebrali o cerebellari, traumi rachidiani con interessamento midollare, tumori midollari Mieliti, spina bifida e sclerosi a placche )
Periferico (uretriti prostatiti, litiasi vescicale, stenosi dell’uretra, traumi endoscopici uretrali, corpi estranei uretrali )
Tossico ( alfa bloccanti, antiipertensivi derivati dall’idralazina o guanetidina, psicotropi in particolare neurolettici corticosteroidi, alcuni anestetici, soluzioni iperlipidiche )
Il priapismo Iatrogeno è conseguente a:
Iniezioni intracavernose ( papaverina e fentolamina )
Interventi di rivascolarizzazione
La più grave conseguenza del priapismo, se non curato prontamente è la Disfunzione Erettile.
Per capire e adattare la terapia adeguata, l’urologo dopo un’accurata anamnesi e una valutazione obiettiva del paziente, avrà bisogno di indagini strumentali:
( emocromo completo, screening delle urine per la rilevazione di sostanze tossicologiche e psicoattive, elettrocardiogramma dei corpi cavernosi, ecocolor-doppler e arteriografia peniena )
Per ognuno dei casi citati vi è una terapia particolare, che tratteremo in seguito, nella sezione approfondimenti di urologia.
In linea generale, a meno che non si debba intervenire in profondità a livello chirurgico, per il priapismo ischemico, la cura si risolve con microiniezioni ai corpi cavernosi, a base di fenilefrina, norepinefrina, etilefrina, mentre oralmente è indicata l’assunzione di dopamina o ferbutalina.
Per il priapismo non ischemico, pare abbia una certa valenza il blue di metilene e applicazioni locali di ghiaccio.
La terapia chirurgica, invece, prevede diversi tipi di approcci in funzione dei casi soggettivi: Shunt cavernoso glandulare distale - Secondo Winter - Secondo Ebbehoi - Secondo Al-Ghorab
Ogni intervento a sua volta applica metodologie differenti.
Per risolvere la forma idiopatica è necessario rivolgersi ad un esperto psico-sessuologo che adotterà la terapia colloquiale che ritiene opportuna, dopo attenta valutazione della storia psicologica del paziente.
Piccola curiosità
Il termine priapismo, è da imputare al famoso Re di Troia, Priamo, morto nella notte della battaglia in cui cadde Troia.
Egli, nella mitologia greca, è spesso raffigurato in uno stato di erezione perenne ( sposato tre volte e accompagnato da decine di concubine ).