Introduzione ai meccanismi della psicologia
La redazione di lasaluteinpilloe, dopo attenta valutazione ha pensato che inserire un capitolo dedicato alla Psicologia sarebbe stato di utilità comune.
Teniamo pertanto a precisare che il nostro approccio è puramente informativo e semplificato al massimo per rendere l’argomento piacevole e intrigante per i “non addetti al lavoro”.
Ci rivolgiamo principalmente a tutti coloro i quali pur non avendo competenze “tecniche” della materia, vogliono sapere di più su se stessi.
Eviteremo terminologie complesse e accademiche che richiederebbero l’uso del dizionario per arrivare in fondo agli articoli, e qualora fosse necessario usarne, forniremo spiegazioni comprensibili.
Detto ciò possiamo iniziare il nostro cammino con una breve storia della Psicologia.
Mi piace pensare che anche i primi esseri viventi evolutosi sulla terra già allora si interrogassero sui misteri della vita, che di fronte alla maestosità della natura, della fauna che li circondava, si chiedessero il perché della loro esistenza.
Sicuramente ciò avveniva, non in forma di pensiero completo, ma come manifestazione di stupore nei confronti dell’esistenza stessa.
Per quanto si dica che la psicologia è una scienza relativamente giovane, ritengo, invece, che essa sia nata con l’uomo.
Seppur in maniera disarticolata, senza mezzi fonetici adeguati e padronanza di idioma, l’essere umano nasce senziente e di conseguenza psicologicamente attivo.
Per cacciare e garantire la sopravvivenza della specie, egli ha costruito le prime rudimentali armi, certamente guidato dall’istinto primordiale, ma l’istinto non è forse pensiero?
Se c’è pensiero esso è diviso in due fasi, domanda e risposta e non è forse questa la base di tutte le scienze? Non è forse vero che i primi interlocutori di noi stessi siamo proprio noi?
Questo è il pensiero e dove c’è pensiero c’è psicologia, in qualche modo tutti siamo psicologi, chi ci conosce meglio di noi stessi?
Nessuno può affermare di conoscere l’Io profondo di un altro essere umano meglio dello stesso soggetto, ed è proprio in virtù di questo mistero che nasce la psicologia moderna.
All’uomo non basta conoscersi, deve ampliare le sue vedute, confrontarsi, sapere se il pensiero altrui coincide con il suo o se differisce, e conseguentemente capirne il perché.
Ufficialmente il padre fondatore della Psicologia moderna fu Wilhelm Wundt fondatore nel1879 a Lipsia, in Germania, del primo “laboratorio di psicologia”.
Il significato etimologico del termine, deriva dal greco, Psiche = Anima, Logos = Discorso.
Pertanto la psicologia “dovrebbe” essere un discorso sull’anima…
Tale interpretazione invece di semplificare la ricerca, la complica, infatti, le prime domande sono:
Cos’è l’anima, cos’è la psiche, esistono veramente o sono solo il frutto di una convinzione globale per dare spiegazione all’inspiegabile?
La Psicologia da sola può rispondere a questi quesiti, o necessita del supporto della teologia e della filosofia?
E’ l’inizio di una serie di interrogativi senza fine che ancora oggi sono al vaglio di eminenti studiosi che consumano le loro vite alla ricerca di risposte plausibili per domande che appaiono astratte!
La psicologia viene talvolta definita una scienza nuova. Questo è completamente sbagliato.
La psicologia è forse la scienza più antica, e sfortunatamente, nei suoi aspetti essenziali, è una scienza dimenticata.
(Peter D. Ouspensky, da: “L’evoluzione interiore dell’uomo”, 1972)