Placca batterica

La placca batterica è annoverata come il nemico principale della salute del cavo orale.

E’ invisibile ma si sente al tatto, in quanto ricopre interamente i denti sia superficialmente che internamente fino a sotto il colletto gengivale.

Ha una consistenza gelatinosa che aderisce perfettamente ai denti rendendoli scivolosi, infatti, il termine placca, che crea l’immagine di qualcosa di molto duro, è erroneamente usato, il termine esatto sarebbe “patina”.

La composizione chimica della patina è costituita dal 90% di batteri che si trovano allo stato naturale nel cavo orale e per il 10% da elementi prodotti dal cibo e bevande di cui ci nutriamo, nello specifico, le sostanze incriminate sono: zuccheri, semplici e composti, carboidrati e grassi.

Le due percentuali insieme formano una sostanza di tale potenza corrosiva che va combattuta con costanza e metodo.

I milioni di batteri presenti nella placca associati a un numero variabile, da80 a100, di tipi di microrganismi creano una sintesi perfetta di materiale altamente corrosivo il cui compito principale è quello di causare seri problemi a denti e gengive.

Pur osservando una corretta igiene orale, la patina non si può rimuovere con un normale spazzolino da denti e neppure eventualmente con uno elettrico.

L’unico intervento risolutivo è quello dell’igienista dentale, che con l’uso di spazzolini motorizzati, docce orali e trapani soft riesce ad eliminare la placca.

Inoltre è necessario che la pulizia comprenda anche la parte appena sottostante il colletto gengivale, ciò provoca un sano sanguinamento e un leggero fastidio ma garantisce un’esecuzione accurata del lavoro.

La pulizia specialistica va eseguita 2 volte l’anno, anche perché la patina batterica ha bisogno di tempo per iniziare un processo degenerativo.

Se tale trattamento non viene eseguito periodicamente, nell’arco di qualche mese essa si trasformerà in tartaro e sarà ancora più difficile da debellare.

Autore: Nicolina Leone