La salute in pillole

INCUBI NOTTURNI - COSA PUO' SCATENARLI?

   
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21 mar. (Laura Tirloni)








Di Laura Tirloni

Tutti noi, di tanto in tanto, facciamo qualche brutto sogno. Ma se ciò tende ad accadere più spesso del solito e disturba il nostro sonno, allora può valere la pena interrogarsi su alcuni nostri comportamenti che possono incidere negativamente sulla qualità del nostro riposo notturno e sul lavoro del nostro cervello.


Vediamoli insieme.


Una cena abbondante, a base di piatti elaborati, ricchi di grassi, speziati e di difficile digestione è in grado di attivare il metabolismo, aumentando la temperatura corporea e stimolando l’attività cerebrale, con conseguente comparsa di sogni irrequieti. Inoltre, l'assunzione di caffeina a partire dal tardo pomeriggio o l'andare a dormire prima di due ore dal pasto serale sono anch'essi comportamenti errati. Volete conciliare il sonno? Una banana ricca di magnesio e mezzo bicchiere di latte caldo (senza eccedere con i liquidi che possono aumentare la minzione notturna) prima di coricarsi.



Bisogna anche considerare che l'ultima cosa che viene svolta prima di andare a dormire rimane impressa nel nostro cervello e tendenzialmente sarà in grado di influenzare i nostri sogni. Ecco perché è sconsigliabile guardare o leggere contenuti ad alto tasso di tensione, o ascoltare musica attivante (come il rock o l'heavy metal) prima di coricarsi.

Sarebbe al contrario buona prassi pensare a qualcosa di rilassante e positivo prima di spegnere la luce.


Anche la privazione di sonno può influenzare l’attività onirica e contribuire alla comparsa di incubi notturni. Quando si è dormito poco, infatti, c’è la possibilità che la notte successiva le fasi Rem risultino prolungate per compensazione, generando sogni più vividi e intensi.


Il suggerimento di base è sempre quello di mantenere un ritmo sonno-veglia quanto più regolare, coricandosi e alzandosi più o meno sempre alla stessa ora e dormendo 6-8 ore per notte.


Allo stesso modo, alti livelli di stress sul lavoro, in famiglia e nella vita in generale determinano un aumento delle componenti di ansia e tensione emotiva che inevitabilmente si ripercuotono sui sogni. L'attività onirica, infatti, trae spunto dalle preoccupazioni quotidiane e dai residui della giornata, oltre che da elementi di natura inconscia.


Ci sono infine patologie organiche che favoriscono l'attività cerebrale legata ai brutti sogni, come nel caso dell'epilessia, della broncopneumopatia cronica ostruttiva, delle apnee notturne e della sindrome delle gambe senza riposo. Così come nel caso di alcune patologie psichiche come l'ansia, la depressione, il disturbo post-traumatico da stress e gli attacchi di panico.


Secondo l’American Sleep Association, esistono anche farmaci in grado di alterare i livelli dei neurotrasmettitori, causando sogni sgradevoli. Tra questi, gli antidepressivi, gli antipertensivi ad azione centrale (beta-bloccanti, alcaloidi di Rauwolfia, alfa-bloccanti), gli antiparkinsoniani (levodopa, selegiline). Altri farmaci che possono provocare incubi notturni comprendono il flutamide, la procarbazina, la ketamina, i barbiturici e le benzodiazepine.


Anche l’improvvisa sospensione di alcuni medicinali come le benzodiazepine, può scatenare sogni terrificanti.



Dott.ssa Laura Tirloni

Psicologa - Psicoterapeuta

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