IL MEDICO, UNA PROFESSIONE A RISCHIO PER DIPENDENZA DA ALCOL, DROGHE E PSICOFARMACI
07 nov. (Laura Tirloni)
Di Laura Tirloni L'Ordine dei medici ha varato un programma per intervenire sulle varie forme di dipendenza che si riscontrano tra il personale sanitario. Sono infatti più di mille i medici che, solo a Torino, devono disintossicarsi da alcool, cocaina, smart drugs, psicofarmaci e gioco d'azzardo.
In ospedale, le droghe circolano, e i medici sono una categoria particolarmente a rischio, e le donne in particolare, a causa del superlavoro, della professione che richiede massima resa e che implica un forte impatto emotivo, per il costante contatto con persone malate. Pensiamo alle maratone in sala operatoria, agli oncologi a stretto contatto con le realtà terminali, alle dieci-dodici ore consecutive di lavoro.
Da uno studio italiano (Dianova International) emergerebbe, infatti, che forme di dipendenza e burn-out (sindrome degli “scoppiati”) colpiscono oltre il 10 per cento dei medici, circa 43mila sanitari su un totale di 370 mila, che le vivono per lo più in silenzio e con vergogna, per i possibili danni che tali condotte potrebbero produrre nel rapporto con i pazienti e l'azienda.
Speriamo che sia il primo di altri progetti a venire.
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