I RISCHI DELL’ESPOSIZIONE SOLARE: DIAGNOSI E CURA DEL BASALIOMA
30 set. (Giulia Nelli)
Il sole, come è noto, può danneggiare la pelle e provocare diversi fenomeni riconducibili all’invecchiamento cutaneo, processo anche noto come fotoaging che si esprime nella perdita di elasticità e nell’alterazione del microcircolo cutaneo. L’esposizione ai raggi solari richiede una particolare attenzione, non solo per prevenire i danni estetici ma anche per scongiurare problemi più seri, incluse le lesioni tumorali. Tra queste rientra il basalioma o carcinoma basocellulare, patologia strettamente correlata alla prolungata foto esposizione. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un tumore che colpisce lo strato basale dell’epidermide e che vede come principale fattore scatenante proprio i raggi ultravioletti. Le alterazioni da essi causate possono essere significative e andare a interessare anche il DNA e i meccanismi di riparazione cellulare: la conseguenza è un accumulo di radicali liberi e l’insorgere di danni ossidativi che possono incidere negativamente sulla salute della pelle fino a sfociare nel carcinoma.
I sintomi del basaliomaOgni volta che si nota un’anomalia significativa a livello cutaneo è importante rivolgersi con prontezza al dermatologo per escludere eventuali patologie o per ottenere una diagnosi precoce che consenta di intervenire in maniera efficace. Il basalioma può manifestarsi con lesioni di vario tipo. Le alterazioni si presentano con una colorazione variabile e possono insorgere in diverse parti del corpo, inclusi il volto, il tronco e gli arti. Si va dalle lesioni superficiali fino a quelle di consistenza fibrotica che possono infiltrarsi negli strati più profondi della cute. Visivamente si presentano in forma di placche, papule, ulcerazioni, noduli o escrescenze. Nel caso delle lesioni di tipo ulcerativo possono manifestarsi anche sintomi quali bruciore, prurito o sanguinamento, ma il basalioma risulta spesso asintomatico. Va tenuto in considerazione che talvolta le alterazioni cutanee possono ricordare quelle causate da eczema o psoriasi. Tra le forme più frequenti di carcinoma basocellulare c’è il basalioma pigmentato che produce lesioni di colore scuro ad elevato contenuto di melanina.
La terapiaIl basalioma colpisce con maggiore frequenza i soggetti anziani e richiede vari anni per manifestarsi, sviluppandosi lentamente. Si tratta del tumore della pelle più diffuso in assoluto: ad essere più esposti sono gli uomini ma sembra in aumento il numero di donne colpite. Questa patologia resta generalmente confinata a livello locale: i carcinomi sono caratterizzati dalla scarsa tendenza a produrre metastasi al di fuori della sede iniziale, ma non è possibile escludere eventuali complicazioni a priori. Se la visita medica ha rilevato dei sintomi sospetti, per ottenere una diagnosi certa è necessario procedere con l’esame istologico. Attraverso la biopsia viene prelevato un campione di tessuto da sottoporre all’analisi di laboratorio. Se la diagnosi è confermata, l’iter terapeutico varia in base alla diffusione e alla posizione del tumore nonché alle condizioni di salute del paziente. Il trattamento è il più possibile mirato a ottenere un buon risultato estetico, specie se la zona colpita è il viso, minimizzando le cicatrici che ne possono derivare. L’escissione chirurgica consente di rimuovere la lesione e parte del tessuto circostante. L’attento monitoraggio della lesione offre la certezza che quest’ultima sia stata esportata in profondità. Tra le tecniche impiegate vi è anche la chirurgia micrografica, grazie alla quale è possibile salvaguardare una maggiore quantità di tessuti sani. Diversamente dai trattamenti precedenti, curettage, radioterapia e crioterapia non offrono la certezza della completa rimozione del tumore.
Il basalioma del cuoio capellutoLe lesioni causate dal basalioma insorgono con particolare frequenza nella zona della fronte e del cuoio capelluto. Queste ultime si manifestano generalmente come chiazze di dimensioni variabili che tendono a crescere nel tempo, spesso caratterizzate dal classico orlo perlaceo. I basaliomi del cuoio capelluto e del naso – altra zona particolarmente colpita – possono risultare piuttosto delicati da trattare, non solo per questioni estetiche ma anche per il rischio di recidive. Come ci si difende dal tumore della pelle? Come considerazione generale, è bene evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, proteggersi con filtri solari resistenti all’acqua, tenersi alla larga dalle lampade solari ed evitare di sottoporsi a sessioni di abbronzatura estreme che possono risultare troppo aggressive per la pelle. Basalioma ed evoluzione benignaIn presenza di una diagnosi precoce, i carcinomi basocellulari possono essere facilmente trattati con una percentuale di guarigione tendente al 100%. Grazie alle tecniche di ultima generazione è possibile ottenere risultati estetici soddisfacenti e limitare la quantità di tessuto asportato. Intervenire in modo tempestivo consente di operare su lesioni di piccole dimensioni, privilegiando trattamenti più conservativi e scongiurando il rischio, peraltro remoto, che il tumore si estenda ad altri organi. Dopo il trattamento chirurgico è necessario sottoporsi con regolarità a visite dermatologiche finalizzate ad accertare l’eventuale insorgere di recidive. Queste ultime si manifestano generalmente nell’arco di uno o due anni di distanza dall’intervento. In questo caso si procede con la ripetizione del trattamento o con il ricorso ad altra tecnica terapeutica secondo il parere del medico. Laura Guerra |
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