Alopecia

                                             Come si manifesta l’alopecia                                                

di Nicolina Leone  - Alopecia è la traduzione letterale latina di alopecias, ovvero volpe, fantasioso accostamento dovuto al fatto che la volpe cambia il manto a chiazze. Naturalmente non è questo solo grazioso mammifero che perde il pelo in questo modo, ma è inutile tentare di indagare oltre sulla definizione, giacché questa è!

Si parla, dunque, di perdita dei peli, solo che nell’essere umano l’alopecia, predilige, quasi esclusivamente una sola zona del corpo, la testa, ossia il cuoio capelluto.

Esistono alcune varietà di alopecia, che, oltre a distinguersi per la diversità della manifestazione in se stessa, si differenziano anche in base al sesso del soggetto, insomma, l’alopecia fa discriminazione fra uomo e donna! Sostanzialmente il risultato finale è lo stesso, una fastidiosa e copiosa perdita di capelli a chiazze.

                                   Come si presenta e da cosa deriva

Non sappiamo le cause certe della patologia, ma abbiamo diverse teorie a secondo dei casi, che fanno statistica.

Alopecia generalizzata:

La causa principale è comunemente esterna, conseguente a interventi di chirurgia, chemioterapia, forti stati di stress e stati febbrili prolungati.

In seguito a quanto citato, i bulbi piliferi entrano in “letargo”, se tale stato permane per un periodo superiore a due mesi, entro il terzo inizia la perdita di capelli, prima a chiazze e poi lentamente la testa rimane quasi pulita presentando solo una leggera peluria uniforme.

Di positivo c’è, che la ricrescita ricomincia in modo naturale e senza bisogno di alcuna cura.

Alopecia localizzata:

È una delle forme meno gradite, infatti, la perdita di capelli e peli in alcune zone è definitiva, conseguente a radioterapia, ustioni profonde, micosi trascurate, tumori della pelle e forme dermatologiche quali il “lichen ruber planus” e il “lupus erimatoso”.

Anche prolungati trattamenti estetici contribuiscono a tale forma di alopecia, soprattutto nelle donne, ripetute tinture, permanenti, stiramenti chimici e l’uso indiscriminato della piastra per lisciare i capelli, contribuiscono notevolmente all’insorgere del problema.

Anche i più piccoli possono essere colpiti dalla patologia, soprattutto i bambini che tendono frequentemente a manifestare i capricci tirandosi i capelli, a lungo andare il bulbo pilifero si mette a riposo.

Alopecia ereditaria:

Si riferisce prevalentemente agli uomini, è anche detta androgenetica, inizia in età post puberale, lentamente e progressivamente, causando inizialmente il cosiddetto stempiamento per proseguire nel corso degli anni fino a lasciare in testa solo una specie di corona che vede tempie e parte centrale del cuoio capelluto completamente glabro.

La causa è l’eccessiva produzione di sebo da parte del bulbo, che compromette la stabilità del capello fino alla perdita totale.

Per quanto sia di natura prevalentemente maschile, può capitare che anche le donne in fase di menopausa possano essere colpite.

Alopecia circoscritta:

Fino ad ora è la sola a prevedere una cura che inverte il processo di perdita ed è anche l’unica che non fa distinzione fra i sessi, ciò è dovuto al fattore scatenante che nel 90% dei casi è lo stress.

La rappresentazione visiva è data da piccole chiazze sulle quali si nota un ispessimento della cute con conseguente desquamazione, in questo frangente una rapida ed efficace cura locale risolve in breve tempo la perdita di capelli, anzi, se controllata per tempo, si può bloccare evitando le conseguenze suddette.

                                           Terapie e alternative

La terapia è solo topica e valida nel caso di alopecia circoscritta, famaci a base di cortisone e ormoni applicati dopo la giornaliera disinfettazione della zona producono ottimi risultati.

La cura è lunga, richiede mediamente tre mesi circa di applicazioni, due volte al giorno con costanza e senza saltarne alcuna.

In tutte le altre manifestazioni, unica scelta è l’autotrapianto monobulbare, l’operazione consiste nel prelevare dalle zone più fornite i bulbi con relativi capelli e impiantarli delle zone scoperte.

Questo tipo d’intervento eseguito con il laser è il più efficace e anche il più costoso.

L’intervento avviene in anestesia locale e richiede parecchie sedute proporzionalmente alla quantità di bulbi da trapiantare.

I risultati sono ottimi, i tempi di ripresa variano dai quattro a sei mesi, periodo che serve al bulbo per adattarsi e riprendere la produzione.

Un’altra soluzione è il trapianto di capelli sintetici, la procedura avviene con l’inserimento e la ”saldatura”, di fili artificiali, scelti del colore preferito dal paziente e di lunghezza variabile, tale procedura, però, comporta delle limitazioni, trattandosi di fibre artificiali, non crescono, quindi stabilito il taglio e la lunghezza, poi non ci sono possibilità di variare, inoltre periodicamente è richiesto un intervento di “manutenzione” poiché i capelli artificiali tendono a cadere, o spezzarsi.

L’alopecia non è contagiosa, ma richiede particolari cure igieniche, prodotti a ph 5,5 per la detersione, sono assolutamente evitati balsamo, fiale e qualsiasi altro tipo di trattamento non prescritto dal dermatologo, inoltre dopo aver lavato i capelli bisogna solo tamponare l’acqua in eccesso e preferire l’asciugatura vicino ad un fonte di calore o con asciugamani caldi, vietato l’uso del phon, in quanto produce stress elettrostatico.



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