La salute in pillole

Tachicardia

di Barbara L.G. Sordi

Che cosa è?
Con tachicardia si intende un'aritmia cardiaca in cui si manifesta un'accelerazione del battito cardiaco, che supera il valore di 100 pulsazioni al minuto a riposo, o più correttamente che supera i valori normali dell'individuo a riposo. Non trattandosi infatti di valori fissi; spesso chi pratica attività fisiche aerobiche regolarmente può avere valori molto più bassi.Tachys in greco significa veloce, rapido. 

Esistono vari tipi di tachicardia: sinusale, eterotopa, parossistica e atriale.

Tachicardia sinusale detta anche cardiopalmo. E' provocata da un malfunzionamento del nodo senoatriale che causa aumento del battito cardiaco, e può essere provocata da impulsi elettrici mandati da cellule estranee a quelle che inviano i consueti impulsi. Si presenta con un aumento dei battiti quasi mai superiore ai 170 bpm e non comporta disturbi particolari. Spesso queste tachicardie sono causate da ansia o disturbi comportamentali, che sfociano ad esempio in attacchi di panico.

Tachicardia etrotropa può essere ventricolare o sopraventricolare. In tal caso l'aumento di battiti cardiaci avviene con un aumento di impulsi elettrici sulla superficie ventricolare e sopraventricolare. La prima è più frequente negli anziani e la seconda nei giovani, e fa parte delle tachicardie parossistiche. La tachicardia etrotropa ventricolare è solitamente più grave della sinusale, perché è causata da cardiopatie, come ad esempio l'infarto miocardico. Gli attacchi possono durare da pochi secondi ad alcuni giorni e portare i battiti a valori compresi tra 140 e 220 bpm, toccando talvolta anche i 300 bpm.

Tachicardia parossistica l'aumento di battiti avviene per impulsi elettrici nella zona ventricolare. Può durare da pochi minuti ad alcuni giorni. I battiti possono arrivare anche a 250 al minuto.

Tachicardia atriale è anche detta  fibrillazione atriale. In questo caso l'aritmia è causata da un improvviso aumento del battito nella zona degli atri cardiaci. I battiti in zona atriale possono raggiungere addirittura i 250 bpm.

Quali sono le cause?
In un individuo sano la tachicardia sopravviene quando è sotto sforzo, ad esempio durante un'attività sportiva troppo intensa. Il cuore viene infatti stimolato a contrarsi più rapidamente per poter pompare più sangue nei muscoli. Spesso la tachicardia sopravviene per febbre, in gravidanza, stati di shock, abuso di alcool o droghe, abuso di caffeina. Queste cause provocano solitamente tachicardia sinusale. In casi invece patologici questa aritmia può comparire in presenza di febbre, ipertiroidismo, malattie o scompensi cardiaci (come un infarto o una cardiomiopatia).  Soprattutto le tachicardie eterotrope, parossistiche e atriali sono causate da cardiopatie recenti o di vecchia data.

Quali sono i sintomi?
I sintomi della tachicardia comprendono solitamente palpitazioni e affanno, variando in base alla frequenza dei battiti e al tipo di tachicardia.Nel caso di tachicardia sinusale si può avvertire la tipica sensazione del “cuore in gola”, una forte percezione del proprio battito. Per quanto riguarda la tachicardia eterotopa spesso oltre ad affanno, si può avvertire dolore toracico e avere svenimenti, soprattutto nel caso di tachicardia ventricolare che è causata da infarto miocardico. Nelle tachicardie parossistiche i sintomi sono generalmente nausea, vertigini, sudori freddi e sensazione di stordimento. Infine nella tachicardia atriale i sintomi sono nuovamente legati a patologie cardiache (cardiopatia reumatica e aterosclerotica) e si manifestano con dolori al petto, palpitazioni, scompenso cardiaco.  

Quali sono le conseguenze?
Le conseguenze della tachicardia sono strettamente correlate alla loro causa.

Qual è la prevenzione?
Prevenire la tachicardia significa prevenire le patologie che la possono provocare. Così come evitare quelle situazioni di stress psico-fisico oppure gli abusi di droghe, alcool, caffè, fumo.Solitamente un ECG rivela la presenza di tachicardia.

Quali sono le cure?
Le cure immediate in caso di tachicardia dipendono dalla diagnosi del tipo di tachicardia che si manifesta. Se si tratta di tachicardia sinusale generalmente si risolve con riposo. Quando invece si tratta di tachicardie etrotope, parossistiche o atriali se la causa è una cardiopatia bisognerà procedere con il trattamento adatto all'evento. Spesso in casi di tachicardia ventricolare è possibile eseguire la cosiddetta manovra di Valsava oppure somministrare acqua fredda, o nei casi più gravi antiaritmici. Con tachicardia parossistica ha buon effetto il massaggio sui bulbi oculari in posizione supina, la somministrazione di acqua (piccoli sorsi senza respirare), il massaggio nel seno carotideo facendo attenzione a non abbassare eccessivamente il  battito cardiaco.



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